Cosa vedere in due giorni a Trieste e dintorni
Trieste
Per raggiungere Trieste dall’aeroporto Ronchi dei Legionari si percorre la strada Costiera, la splendida strada statale n. 14 costruita negli anni 20 dello scorso secolo altamente panoramica che arriva a lambire il mare sul lungomare di Barcola dopo aver percorso un tracciato tra gallerie e panorami mozzafiato; diverse sono le opportunità di parcheggiare in appositi slarghi o di scendere a piedi lungo una delle tortuose stradine che portano fino a spiaggette isolate e tratti di mare immacolati.
La prima tappa si incontra proprio all’ingresso della città ed è il Castello di Miramare che si erge su uno sperone roccioso circondato da un parco abbellito da fontane e statue con una vista invidiabile sul golfo di Trieste.
Raggiunto il centro della città si incontra il Canale di Ponterosso, un corridoio navigabile che si incastra tra palazzi d’epoca e sulle cui sponde si possono trovare i tavolini dei tanti caffè che animano tutta la passeggiata; sul ponte la statua di James Joyce, lo scrittore irlandese che visse proprio qui all’inizio del 1900; proseguendo verso la piazza si incontrano quindi le Chiese di Sant’Antonio e di San Spiridione.
Tornando verso il mare ecco dinnanzi a noi il Molo Audace, una vera e propria passerella sospesa sul mare così chiamata in onore del cacciatorpediniere Audace, prima nave arrivata a Trieste il 3 novembre del 1918. Lungo circa 200 metri oggi è il luogo ideale per una passeggiata e per godersi un bel tramonto.
Di lì a pochi metri ecco la maestosità di Piazza Unità d’Italia luogo simbolo della città che si erge tra i palazzi del potere, il Palazzo della luogotenenza Austriaca oggi sede della Prefettura, il Municipio ed il Palazzo della Regione.
Lasciando il mare ci incamminiamo verso uno dei simboli della città, il Faro della Vittoria inaugurato nel 1927 e che lega la sua storia alla memoria della Grande Guerra con lo scopo di celebrare il passaggio di Trieste al Regno d’Italia e di commemorare i caduti in mare nel corso della prima guerra mondiale.
Alla sommità del Faro si erge la Vittoria Alata, una statua che rappresenta la dea Nike che nella mano sinistra innalza una fiaccola e nella destra stringe una corona di alloro.
Alla base della colonna Il Marinaio Ignoto, una imponente scultura che raffigura l’immagine di un marinaio con il classico copricapo della Regia Marina.
Più in basso è posta l’Ancora dell’Audace ed infine la dedica commemorativa incisa su una lastra di pietra carsica che riporta la scritta “MCMXXVII Splendi e ricorda i Caduti sul mare MCMXV-MCMXVIII” in segno di riconoscimento ai marinai caduti durante la Grande Guerra.
Nei dintorni di Trieste
Il Castello di Duino, sorge su uno sperone roccioso di natura carsica a precipizio sul mare, con una meravigliosa veduta del golfo di Trieste.
Il Castello è circondato da un grande parco dal quale si può accedere anche al bunker costruito durante la seconda guerra mondiale nella roccia a picco sul mare che oggi è sede di un piccolo museo contenenti cimeli d’epoca.
La leggenda narra che una sera il Signore del Castello, dopo aver attratto la sua sposa su una roccia sotto le mura, la gettò in mare; la donna, poco prima di esser inghiottita dal mare, volse lo sguardo al cielo, lanciò un urlo straziante e rimase pietrificata. Il suo corpo si era trasformato in una grande pietra bianca visibile ancora oggi ai piedi del Castello di Duino.
La Grotta Gigante
A circa 10 Km da Trieste, nel comune di Sgolico, si trova la Grotta Gigante … 1000 gradini tra discesa (da stare più attenti) e salita per ammirare, in circa 1 ora di visita guidata, un posto incantevole dove a circa 80 metri di profondità si apre la maestosa Grande Caverna dove si possono ammirare, nei suoi 98,50 metri di altezza, 167,60 di lunghezza e 76,30 di larghezza, stalagmiti, stalattiti e le colate calcitiche, formate dal carbonato di calcio depositato dalle gocce d’acqua piovana che si infiltrano dalla volta. La stalagmite più imponente di tutta la grotta è la Colonna Ruggero, alta ben 12 metri.
Il Sacrario di Basovizza
Cosa siano morfologicamente le foibe lo dovrebbero sapere quasi tutti, cosa siano state umanamente e storicamente spero che invece lo sappiano veramente tutti … non starò qui a fare alcuna “lezione” ma solo a dire che una visita al Sacrario di Basovizza, oggi Monumento Nazionale, sarebbe da inserire nel percorso scolastico di tutti gli studenti Italiani … è questo il luogo simbolo della tragedia delle foibe a danno delle popolazioni Italiane da parte delle truppe di Tito, un luogo che impone meditazione e riflessione, dove tutto si è fermato, dove le macchine fotografiche devono restare spente per lasciare la mente libera solo per visitare, leggere e guardare la storia in religioso silenzio.