Il nostro Madagascar è stato Nosy Be, forse la parte meno selvaggia e più turistica ma è stata pur sempre una splendida istantanea di quello che si può trovare e vedere nel Madagascar.
L’obiettivo era quello di evadere dalla routine e dal caos e rilassarsi tra mare ed escursioni (missione completata con successo).
Ci siamo quindi concessi la tranquillità del Resort Amarina a nord dell’isola prendendolo come punto di partenza per le nostre escursioni.
Prima di raccontare le varie tappe qualche considerazione di carattere generale che potrà essere di aiuto a chi volesse in futuro prender spunto dal nostro itinerario.
1 – Le zanzare: siamo partiti imbottiti di repellenti di ogni tipo presi dal terrorismo che regna su internet riguardo questo argomento; ebbene, non possiamo negare che le zanzare non ci siano ma, almeno in questo periodo (Agosto) non siamo in presenza di niente di paragonabile a quanto abbiamo nelle nostre città … rischio malaria? Forse nelle zone interne del Madagascar ma a Nosy Be non penso proprio si possa correre alcun pericolo.
2 – Le escursioni: qui uno studio preliminare prima di partire mi aveva portato a contattare Mora Mora Escursioni del simpaticissimo Eric e la scelta non poteva rivelarsi più azzeccata visto che poi con estrema soddisfazione abbiamo fatto quasi tutte le escursioni proprio con lui. I motivi per cui scegliere Eric sono 3 e sono semplici ma fondamentali:
La strategia e l’organizzazione – ebbene si, la strategia è molto importante visto che in alcuni posti arrivare quando anche tutti gli altri escursionisti sono già sul posto significa non potersi godere appieno le meraviglie da visitare.
Il cibo – rispetto a tutti gli altri, comprese le escursioni organizzate dai resort, non c’è partita.
Il prezzo – non da trascurare visto il servizio offerto; parliamo di un risparmio fino al 30% a persona.
Infine un cenno sul motto scritto sul fuoristrada di Eric, un motto che mi trova daccordo e che tutti dovrebbero fare proprio 🙂
Nel caso foste interessati questi i riferimenti di Eric Hubert:
Sito Web: www.moramoraescursioni.com
Whatsapp: 00261324381203
3 – Il Resort: sicuramente una scelta azzeccata, il resort è immerso in una natura meravigliosa e ben curata, le stanze sono 58 in tutto e posizionate in modo da mantenere massima privacy e tranquillità. Il punto mare non è il massimo per via delle maree ma considerando che la vacanza si basa sulle escursioni va bene così; la spiaggia è sempre ben pulita e sopratutto privata per cui utilizzabile dai soli ospiti del resort il che da garanzia di tranquillità e privacy.
4 – Le tre religioni del Madagascar: In Madagascar sono tre le religioni principali, quella Cristiano Cattolica, quella Musulmana e quella Animista; mentre le caratteristiche e le tradizioni delle religioni cattoliche e musulmane ci sono più o meno note ci interessa farci spiegare qualcosa in più su quella animista. Gli animisti credono nella reincarnazione ed il giorno dei morti hanno la tradizione di andare al cimitero e lasciare sulle tombe dei loro cari riso, miele e rum; i loro luoghi sacri sono normalmente recintati e devono essere indicati con il dito piegato.
5 – I Matrimoni: altra tradizione particolare del posto sono i matrimoni; la regola vuole che lo sposo debba regalare almeno 2 zebù al suocero per avere in dote la figlia; in realtà il numero di zebù non sarebbe fisso ma varierebbe a seconda della bellezza della sposa; chiaramente ottemperare a questa tradizione è molto oneroso per lo sposo tant’è che i tempi moderni hanno portato un cambio di rotta anche da queste parti; come poter aggirare l’ostacolo del dono al suocero? La soluzione è stata semplice, meno matrimoni e più convivenza.
6 – Ylang Ylang: è la pianta più famosa ed importante del Madagascar; gli alberi si trovano dappertutto ed emettono un profumo particolare, vengono tagliati per non farli crescere nel senso dell’altezza in quanto diventerebbe impossibile o comunqe molto difficoltoso procedere a raccogliere i suoi fiori che, in apposite distillerie, danno vita ad una essenza profumatissima la cui parte più pregiata viene esportata e diventa la materia prma per la produzione del famoso profumo Chanel n°5.
7 – Lo zebù: ovvero l’essenza dell’essere “cornuto e mazziato”; è l’animale tipico del posto importante ma anche l’animale più “sfigato”; perché sfigato? Semplice, lo zebù durante la vita viene usato per tutti i lavori più faticosi, un po’ come gli asini da noi e poi, per tutta riconoscenza, viene ucciso per essere mangiato.
RISERVA DI LOKOBE
Appuntamento alle 8.00 in punto fuori del Resort Amarina dove Eric ed i suoi colleghi ci aspettano con il fuoristrada pronti a viaggiare verso la foresta di Lokobe, un parco naturale dove la flora e la fauna endemica di Nosy Be sono preservate con cura nel loro habitat naturale.
Le condizioni dei 6 Km di strada sterrata prima e di quella seppur asfaltata piena di voragini dopo significano circa 50 minuti di viaggio verso il villaggio di Ambatozavavy dove, lasciata la macchina e spalmata la crema solare, si procede tra le mangrovie verso il punto di raccolta dove ci aspettano 3 piroghe per la traversata verso la spiaggia del villaggio di Ampasimpohy punto di partenza dell’escursione della foresta di Lokobe.
Pagaiare è opzionale ma non ci lasciamo sfuggire l’occasione per vivere in pieno questa esperienza … circa 30 minuti e provati dalla pagaiata, scendiamo all’ombra di un secolare albero di tamarindo da dove ci avviamo verso il piccolo villaggio per prepararci con gli indumenti adatti alla visita della foresta … pantaloni lunghi, maglia, scarpe da ginnastica e spray antizanzare.
Da qui partiamo verso la foresta attraversando due ali di bambini e di bancarelle dove vengono esposti i tipici prodotti locali dalle tovaglie ricamate a mano, ai parei, ai souvenir in legno ed alle bottigliette di essenza ed olio di ylang ylang e di vaniglia.
Come tutti i ragazzi del posto che vivono a contatto con i turisti anche la nostra guida per la foresta ha un nome d’arte italiano, si chiama Paolo … con lui partiamo alla volta della foresta con un non so che di ansia per via del timore delle zanzare e di qualche serpente, boa o pitone, che possa rovinare la nostra escursione.
In realtà nessun problema, zanzare poche o niente e per quanto riguarda i serpenti alla vista del primo boa candidamente adagiato sul ramo di un albero, Paolo ci tranquillizza dicendo che questi serpenti di giorno dormono mentre vanno a caccia di notte; se è vero non lo so, ma per il momento tanto mi basta.
Devo essere sincero, sono terrorizzato dai serpenti ma nonostante tutto mi sono stupito del fatto che appena visto mi sono avvicinato al ramo per vederlo più da vicino … in fin dei conti non capita tutti i giorni; nella confusione il boa da qualche segno di risveglio, alza la parte anteriore del corpo ed inizia a strisciare sul ramo, impenna la testa, sembra guardare nella nostra direzione e poi torna ad adagiarsi sul ramo.
Il cammino ci porta poi a vedere i primi lemuri dal nostro arrivo in Madagascar in particolare i lemuri diurni e notturni che dormono appollaiati agli alberi con i loro occhietti ben aperti; a ben vederli sembrano dei peluche attaccati all’albero per quanto sembrano un tutt’uno con il tronco tanto da sembrare finti.
Durante il cammino vediamo anche i camaleonti, gli altri animali simbolo del luogo; l’esperienza e la conoscenza del luogo da parte di Paolo ci permette di trovare e vedere anche il famoso camaleonte nano, un animaletto della dimensione di un’unghia che da soli non avremmo mai potuto pensare di trovare, vedere e soprattutto di riconoscere.
Si ritorna quindi al punto di partenza dove Martino, altro nome d’arte di uno dei nostri accompagnatori, ci fa trovare la tavola imbandita; ecco quello che di lì a poco troviamo in tavola per il nostro pranzo:
Verdura mista;
Riso e polpo al sugo come condimento
Pesce alla griglia
Spiedini di Zebù
Spiedini di gamberi e gamberoni
Frutta Mista
Bevande tra cui birra locale, coca cola ed acqua
Per finire rum artigianale alla cannella
Pranziamo, poi un giro al mercatino del luogo, mezzora di relax sulla spiaggia all’ombra del tamarindo e poi di nuovo sulla piroga per tornare al villaggio; nel percorso di ritorno la marea ci fa vivere una esperienza diversa in quanto adesso la spiaggia ha lasciato spazio al mare e le mangrovie sono ormai quasi del tutto sommerse.
Finisce così la nostra prima esperienza a contatto con la natura e gli animali del Madagascar.
NOSY YRANJA e NOSY ANTSOHA
La seconda tappa alla scoperta di Nosy Be inizia alle 07.45; 1 ora e 40 minuti di motoscafo ben ripagano i nostri sensi quando alla vista appare la bellezza di un Km di una bianchissima lingua di sabbia che collega due isole dove la vegetazione lussureggiante ed i colori del mare dal blu al verde al turchese creano uno spettacolo “maldiviano” immerso nel canale di Mogadiscio.
Da una parte Nosy Iranja con il suo villaggio che vive di pesca ma sopratutto turismo e dall’altra parte, alla fine della lingua di sabbia, una isoletta privata alla quale non si può accedere; un posto magnifico!!!
Durante la fase di avvicinamento all’isola possiamo chiaramente vedere, comodamente seduti in barca, le tartarughe verdi che popolano i fondali dell’isola; chiaramente siamo in presenza di un posto preso d’assalto da tutti i turisti che decidono di trascorrere la loro vacanza a Nosy Be ed in generale in Madagascar ma ciò non può togliere nulla alla bellezza del posto anche perché gli spazi disponibili consentono di vivere in assoluto relax anche questa parte di paradiso.
Trascorriamo la mattina tra una passeggiata sulla lingua di sabbia, una nuotata ed un po’ di snorkeling nella laguna prima che inizi ad alzarsi la marea.
Arriva l’ora del pranzo e ci incamminiamo verso il villaggio al ritrovo concordato con Eric all’arrivo sull’isola; oggi la cuoca, che ha viaggiato con noi, ci propone:
Verdura mista
Riso e pesce al sugo come condimento
Pesce alla griglia
Spiedini di Zebù
Spiedini di gamberi e gamberoni
Aragoste alla piastra
Frutta Mista
Bevande tra cui birra locale, coca cola ed acqua e, chiaramente l’immancabile rum locale.
Dopo il pranzo, prima di partire per la tappa successiva, saliamo sul punto più alto dell’isola per arrivare fino al vecchio faro dalla cui area si può ammirare forse il più bel panorama di tutto il Madagascar: la lingua di sabbia tra le due isole che man mano si sta restringendo per via della marea.
Qui Eric ci chiede di essere puntuali per partire alla volta di Nosy Antsoha dove, arrivare prima degli altri escursionisti, è una prerogativa fondamentale per poter vivere e osservare al meglio gli abitanti dell’isola, i lemuri.
Arriviamo a Nosy Antsoha quando ancora non c’è nessuno, scendiamo dalla barca e ci dirigiamo verso le scalette che ci portano all’interno del parco dove veniamo letteralmente presi d’assalto dai vari tipi di lemuri che popolano l’isola, i lemuri delle specie sifaca coronato, i lemuri ballerini ed i lemuri dalla pelliccia bianca con la testa bruna.
I lemuri vanno matti per le banane quindi basta un pezzetto del frutto per farli avvicinare e potersi divertire un po’ con loro; saltano da un albero all’altro e sulle spalle dei presenti senza fermarsi un attimo ma mentre questo è vero per i lemuri sifaca e ballerini ciò non vale per quelli bianchi i quali si tengono in disparte senza dare alcuna confidenza a nessuno, restano sui rami degli alberi e non si fanno ingolosire dalle banane che gli vengono offerte.
Nel frattempo iniziano ad arrivare altri turisti ma noi abbiamo finito e possiamo scendere verso la spiaggetta dove ci sollazziamo con un bel bagno rinfrescante prima di riprendere la barca per tornare in hotel.
Come detto in questo caso la strategia di arrivare per primi è fondamentale … parlando con gli altri ospiti del nostro hotel che hanno scelto l’escursione proposta dal resort ci hanno detto che al loro arrivo, oltre ad esserci troppe persone, i lemuri erano ormai sazi e non più giocherelloni e volteggianti come quando siamo arrivati noi.
NOSY SAKATIA e NOSY FANIHY (l’isola delle conchiglie)
Durante il primo vero giorno di permanenza nel nostro Resort andiamo a fare la conoscenza dei ragazzi del Diving; qui troviamo Giorgia che è una dei due responsabili del diving del resort Amarina dove è possibile prenotare uscite e lezioni di immersioni oppure, quello che ci interessa veramente, uscite ed escursioni per fare snorkeling; per lo snorkeling sono previste due possibità con guida locale, una per vedere le tartarughe giganti e l’altra alla scoperta della barriera corallina.
Si parte quindi alla volta di Sakatia, circa 30 minuti di navigazione dal nostro resort e siamo nei pressi dell’isola; giusto il tempo di indossare pinne e maschere e ci tuffiamo in acqua per seguire le indicazioni della nostra guida. Qui siamo nell’habitat naturale delle tartarughe marine verdi che raggiungono grandezze fino a 4 metri compresa l’apertura delle loro pinne; queste tartarughe si raccolgono in questa zona di acqua bassa (massimo 3 metri circa) per brucare le alghe che ricoprono completamente il fondale prima di risalire per prendere aria verso la superficie dell’acqua.
Escursione sicuramente da non perdere per vedere questi fantastici abitanti dell’isola di Sakatia.
La seconda uscita è verso Nosy Fanihy a soli 5 minuti di navigazione dal nostro resort; l’isola è anche detta anche l’isola delle conchiglie in quanto isola di recente emersione dove la spiaggia è ricoperta da coralli portati dal mare e dove è possibile passeggiare lungo gli scogli dalle insolite forme di origine vulcanica; qui la parte più bella è sicuramente la barriera corallina che ancora non ha subito l’opera di sbiancamento che ormai sta depauperando una delle bellezze naturali del pianeta.
Nei nostri circa 45 minuti di snorkeling possiamo ammirare un gran numero di coralli di vario colore intervallati da una discreta quantità di pesci di barriera di piccole dimensioni, molte stelle marine, qualche piccola tartaruga caretta caretta e qualche piccola razza.
Nulla a che vedere con la fauna delle Maldive ma notevole per quanto riguarda la flora.
Le tre Isole: NOSY KOMBA – NOSY VORONA (l’isole che non c’è) e NOSY TANIKELY
Ultima escursione prevista nel nostro soggiorno in Madagascar; si parte in fuoristrada verso il porto di Ambatoloaka; fino ad ora avevamo visto solo piccoli villaggi di pescatori o addirittura piccoli villaggi sulla strada sterrata che portava al nosro resort dove nella maggior parte dei casi non c’è acqua nè corrente elettrica. Adesso invece è a volta di vedere la seconda città per grandezza di Nosy Be, dove la vita è frenetica ed il caos per le strade ricorda le nostre città nell’ora di punta. Qui, o meglio nei dintorni, vivono molti occidentali in particolare Francesi ed Italiani e si può vedere sia dalle case che dalle automobili che circolano per le strade.
Arriviamo al porto non senza difficltà per via del traffico, la spiaggia è molto bella e con lei il panorama; siamo pronti e ci imbarchiamo in direzione della prima isola.
Nosy Komba: appena scesi dalla barca ci avvicianiamo verso il villaggio dove sono assiepate, su entrambi i lati del sentiero che porta verso il parco naturale, le bancarelle per la vendita dei prodotti locali … una veloce spalmata di olio di citronella e via per il parco dove vivono i lemuri macaco; questa sarà la nostra ultima volta a contatto con questi simpatici animali.
Nosy Vorona (l’isola che non c’è) è la seconda tappa della giornata per fare la conoscenza con quest’isola che emerge solo con la bassa marea e che scompare con l’alta marea (ecco perchè il nome di isola che non c’è); qui un bagno ed una passeggiata sull’isola/lingua di sabbia prima di partire per Nosy Tanikely.
Nosy Tanikely o piccola terra è un parco marino protetto dove passare quache ora facendo snorkeling nelle basse acque antistanti l’isola; il mare è cristallino, c’è una discreta barriera con bei coralli, qualche pesce ma sopratutto tante aragoste nascoste tra le rocce.
Oggi il menu da consumare rigorosamente sulla spiaggia prevede:
Verdura mista
Riso e gamberi al sugo come condimento
Pesce alla griglia
Gamberoni alla piastra
Frutta Mista
Birra locale, coca cola ed acqua e, per finire l’immancabile rum locale.
Il resto del tempo ad di fuori delle escursioni è stato relax e mare al nostro resort … con questo finisce il racconto del nostro Madagascar … una bella esperienza da riporre nel nostro cassetto dei ricordi.