Ho aspettato qualche giorno a scrivere le nostre impressioni per cercare di allontanare l’entusiasmo che naturalmente segue un viaggio appena conclusosi e cercare di essere leggermente più obiettivo.
Non credo che sia cambiato molto lo stato d’animo, la Namibia è, a differenza di come ce l’aspettavamo prima di partire, esattamente come la descrive chiunque ci sia stato:
Terra di contrasti, fantastica, diversa nella sua teorica “monotonia”.
In sintesi né le parole né le foto possono rendere le emozioni che si provano guidando per ore nel pieno nulla, incontrando un semplice springbok ammirando le stelle nel Kalahari, i profili delle dune del Namib o vedendo la semplicità di una vita organizzata ancora dal sorgere e calare del sole, sempre presente.
Due settimane in Namibia ti sembrano almeno 4 per la quantità e varietà di ciò che vedi, senza accusare alcuna stanchezza né stress da “voglio vedere tutto”, è il tutto che si presenta a te con i suoi tempi rilassanti.
Così come prima di partire non sapevamo che dire a chi ci chiedeva “ma cosa c’è in Namibia?”, al rientro non sappiamo come esprimere le emozioni e quindi dico: “è’ da andarci e vedere con i propri occhi”.
Non ci è venuto (ancora) il classico mal d’africa, ma il contrasto con la vita “pseudo civilizzata” è evidente (a vantaggio di quella di “altri tempi”).
Alla fine nessuna nostalgia di casa anzi avremmo volentieri trascorso ancora un’altra settimana.
Alcuni cenni sull’organizzazione del viaggio
Prima volta in Africa del sud e soprattutto in due in self drive nel “deserto”, non ce la siamo sentita di fare un “fai da te” totale (sicuramente più economico ma che forse avrebbe creato qualche tensione in più) un po’ per ignoranza dei posti ed un po’ per maggiore tranquillità.
Ed allora, con la dovuta dose di incoscienza che può avere chi si affida a commenti su internet, ci siamo affidati e fidati delle recensioni di “turisti per caso”. Abbiamo eletto nostri tutor Emanuele ed Alessandro della Granelli di Sabbia (non dico altro visto che su questo sito ormai sono famosi).
Devo per onestà dire che tutto quello che ho letto risponde a verità e che l’assistenza, dallo sviluppo dell’idea di viaggio al rientro a casa, è stata perfetta (non dico altro pensando al titolo).
Ringraziando Emanuele ed Alessandro, auguro loro di mantenere lo spirito e l’entusiasmo iniziale. Dico questo perché, come capita a me, finchè un viaggio si organizza con passione lascia un segno indelebile evidente nella riconoscenza detta e non detta, se dovesse scadere nel mero lavoro perderebbe il fascino iniziale.
Per una nuova avventura in Namibia e/o Botswana ci risentiamo di sicuro.
Un minimo di cronaca
Giro classico, per quanto classico possa essere un giro in Namibia, per poter vedere in sole due settimane quello che questa terra può offrire e gettare le basi per dire dobbiamo tornare.
4000 km in auto (sufficiente una 2×4 alta).
Nazione sicura (sempre con la dovuta attenzione e buon senso da tenere in ogni circostanza, a noi è mancata in una sola occasione ma niente di che)
Giro in senso orario. Partendo da Windhoek, è secondo noi, il modo migliore per apprezzare gradatamente la Namibia e farsi sorprendere ad ogni chilometro.
Kalahari, Namib Soussusvlei, Namib ed Oceano, Damaraland, Opuwo con Himba, Etosha, Waterberg. Deserto, Oceano, Montagne, Etnie, Animali tutto in un solo viaggio.
I lodge più belli: Dolomite Camp in Etosha Desert Homestead a Soussusvlei.
Un commento finale? Siamo stati benissimo e invito chi può a visitare la Namibia.