L’idea è quella di visitare le cascate del Niagara sia durante il giorno che gustandosi la magia delle stesse al calar della sera quando una vasta varietà di luci multicolore le illuminano nella notte canadese.
Si parte quindi da Toronto nella mattinata dell’ultimo lunedì del maggio 2011 (andare di lunedì è forse la scelta migliore perché presumibilmente è il giorno meno affollato) per percorrere circa 115 Km di una strada dritta e larga nella desolazione del limite di 100 Km/h.
Dopo circa un’ora di viaggio usciamo verso Niagara on The Lake e visitiamo, sia pure restando in macchina, la cittadina dall’omonimo nome; altri 15 minuti ed eccole lì all’orizzonte, create da una massa d’acqua che dal fiume Niagara si butta giù con un salto di circa 58 metri alzando in aria tanto di quel vapore che in alcuni momenti offusca quasi del tutto la visione delle cascate.
Le cascate del Niagara sono divise geograficamente in due parti in sorgono a cavallo tra gli USA ed il Canada; da una parte ci sono quelle americane (American Falls) che cadono su rocce situate ad appena 21 metri dal bordo della cascata e dall’altra, ben più belle e spettacolari, quelle canadesi (Horseshoe Falls) che prendono il nome dalla loro forma a ferro di cavallo e si estendono in larghezza per ben 800 metri rispetto ai 323 metri di quelle americane.
Dalle misure si può quindi evincere come la loro fama non è tanto dovuta alla altezza quanto alla spettacolarità dello scenario dato dal vasto fronte di acqua ed alla sua imponente portata.
Certo, ad oggi è così un domani, più o meno lontano, questa distinzione probabilmente non ci sarà più perché il lembo di terra che le divide è destinato, a causa del movimento franoso, a scomparire fino all’unione delle due attuali cascate.
A questo punto non resta che dedicare la giornata all’escursione delle cascate.
La visione delle cascate dall’alto ce la siamo regalata andando a pernottare in uno degli hotel con vista sulle cascate scegliendo uno dei piani alti; in questo modo i siamo assicurati la maestosa veduta delle cascate sia di giorno che di notte evitando quindi altri luoghi di richiamo turistico, come lo Skylon Tower, che con i suoi 236 metri di altezza permette la visione dall’alto delle cascate.
Eccoci quindi pronti ad iniziare la visita alle cascate iniziando chiaramente da una passeggiata ai suoi margini fino alle due escursioni fondamentali per chi si avventura fin qui.
Il Maid of the Mist, ossia il tour sullo storico battello che dal 1950 fa la spola sotto le cascate portando i turisti a spasso prima sotto le cascate americane e poi, soffermandosi qualche minuto sotto quelle canadesi.
Alla partenza si viene dotati di apposito impermeabile blu che dovrebbe servire ad evitare di rientrare dall’escursione, completamenti bagnati; in effetti servirà solo a limitare i “danni”.
Il battello è pieno, lo è sempre; si passa sotto il “velo nuziale”, così sono anche chiamate le cascate americane per poi dirigersi sotto le Horseshoe Falls dove si viene improvvisamente investiti da potenti schizzi d’acqua; questo è sicuramente il momento più bello e suggestivo e bisogna ammettere che lo spettacolo c’è tutto.
Si torna indietro, si incrocia il battello successivo dove altri turisti stanno per provare le stese sensazioni che ci siamo appena lasciati alle spalle.
Si torna indietro per l’escursione successiva e dalla River Road abbiamo modo di constatare come sia impressionante vedere laggiù il battello, che abbiamo lasciato da poco, sembrare in completa balia delle cascate, così piccolo ed indifeso a confronto del fiume d’acqua che gli si riversa sopra dalle cascate.
L’escursione successiva che abbiamo previsto per il nostro tour alle cascate è “il Journey Behind the Falls” ossia l’ingresso, dopo una discesa in ascensore di oltre 150 piedi, in una galleria scavata sotto le Horseshoe che portano direttamente su una piattaforma da cui si può ammirare la cascata dalle “sue viscere”, il tutto a stretto contatto con il rumoroso e continuo canto delle cascate.
La scelta del giorno di visita, come pensato e detto prima, alla fine si è rivelata vincente, c’era tanta gente ma l’attesa per biglietti ed ingresso alle escursioni, è stata praticamente nulla.
Completate le escursioni previste e passeggiato in lungo e largo sul “lungo cascata” ci avviamo per un meritato riposo verso l’hotel utilizzando una sorta di “funivia” che dalle cascate porta verso il nostro hotel (circa 20 secondi di salita alla “modica” cifra di 2,5 $canadesi ciascuno).
Al calar delle tenebre fasci di luce multicolore illuminano entrambe le cascate; lo scenario è davvero imperdibile anche se la coltre d’acqua delle Horseshoe non permette di vedere sempre con nitidezza lo spettacolo dei colori; sulla River Road una banda musicale allieta i turisti fino alle 22.00 ora in cui, semmai ce ne fosse bisogno, i fuochi d’artificio illuminano, per 10 minuti, il cielo notturno delle Niagara Falls.
La giornata è finita, si torna in hotel … è tempo di dormire non prima di avere ammirato ancora una volta le cascate, comodamente seduti su una poltrona, dalla vetrata della nostra stanza all’ottavo piano.
Due considerazioni sulla vita del posto: tutto ruota intorno al richiamo delle cascate, ci sono solo hotel, ristoranti, breakfast bar e botteghe di souvenir.
Sulla cucina che dire: ricorderei solo carne, birra e pancakes.